Ciao sono Giuseppe Faraone ma quasi tutti mi chiamano Pino, amo i colori e per me dipingere e come entrare in un'altra dimensione dove posso realizzare i miei sogni colorati. Dipingo tutti i giorni da quando avevo 20 anni e quello che provo nel realizzare un dipinto è una sensazione cosi bella che non riesco a descriverla con le parole, il mio dipinto che amo di più è il prossimo cioè quello che devo ancora fare... cosi di dipinto in dipinto sono volati gli anni e i miei capelli sono diventati d'argento, il tempo è passato velocemente ed io continuo ad inseguire il dipinto più "bello" il prossimo.
Giuseppe Faraone nato il 13 gennaio 1954 a Picerno (PZ)
da Rocco Faraone e Anna Figliuolo entrambi contadini.
Ha frequentato l'istituto d'Arte di Potenza con i docenti Giuseppe Antonello Leone pittore e scultore e Maria Padula pittrice e scrittrice.
Nel 1970 si trasferisce a Milano dove lavora e nel tempo libero si dedica alla pittura, negli anni ottanta viene a contatto con i pittori post-macchiaioli Paolo Marchetti e Aldo Mazzi artisti livornesi e da loro apprende la pittura en plein air, negli anni 90 conosce e frequenta gli artisti Bruno Fael e Ibrahim Kodra e dei loro consigli Giuseppe Faraone ne farà tesoro, Bruno Fael addirittura gli organizza una mostra personale nello studio Catelli di viale Porpora a Milano ed è frequentando l'atelier di Fael che ha la possibilità di conoscere e frequentare artisti e intellettuali come Ibrahim Kodra, Contenotte, Monteverdi.
Nel 1991 tiene la prima personale alla Petrofil Gallery l'artista e la fa in favore della Lega del Filo D'oro, dove con la vendita di ben ventisette opere la sera dell'inaugurazione stabilisci il record di vendite in una sola serata.
Da allora molte sono state le mostre personali dell'artista tra cui Venezia durante la biennale, Spoleto durante il Festival dei due mondi, mostre personali.
Nel 1993 si aggiudica il primo posto del concorso internazionale Città di Codogno per il post-impressionismo.
Numerose ed importanti le mostre, personali e collettive tenute in tutta Italia, molto apprezzato all'estero soprattutto negli Stati Uniti dove conta vari collezionisti, sue opere si trovano anche in Australia, Giappone, Cina, Inghilterra, Germania, Francia, Svizzera, Turchia, Albania, Argentina, Armenia.
E' un artista molto presente sui social dove ha un gran numero di follower che lo seguono da tutte le parti del mondo.
Attualmente dipinge ed espone nel suo Atelier "La Tana dell'Arte"
(Benedetto Di Pietro)
poeta scrittore
Scrive
L’artista, originario della provincia di Potenza, abita ed opera da molti anni a San Donato Milanese e conosce la pittura a 360 gradi, avendo perfezionato il suo percorso artistico in Italia e all'estero. Dopo gli studi accademici ha iniziato il percorso di verifica della pittura impressionista, dipingendo negli stessi luoghi in cui l’Impressionismo francese è nato e arricchendo il suo bagaglio di informazioni che vanno al di là dei dettami della poetica impressionista; in particolare ha potuto verificare l’incidenza del luogo in cui nasce un quadro e la misura in cui il pittore ne resta influenzato, spesso fuori dalla sua consapevole scelta. Il percorso impressionista di Faraone si è ampliato analizzando anche le opere dei pittori della Scapigliatura milanese, prodotte in concomitanza con l’Impressionismo francese, e quelle dei Macchiaioli toscani. Il risultato è visibile nelle sue opere e sicuramente godibile: una tavolozza cromatica importate, in cui anche i colori complementari giocano la loro parte per conferire brillantezza e armonia di vibrazioni. Le scene rappresentate sono molteplici, ma in particolare sono scorci di Milano in cui si muovono i tram della seconda metà del Novecento, con i colori che la nostra memoria conosce. A differenza degli impressionisti francesi che rappresentavano una società appagata e forse contenta, in Faraone troviamo la Milano che lavora, dove tutto è movimento. L’acqua è l’elemento onnipresente, sia che scorra nei navigli, sia che bagni le vie della città conferendo una serie di riflessi che l’artista ci restituisce conferendo alla scena ritmi cromatici di particolare intensità. Giuseppe Faraone nella sua ricerca ha praticato anche l’Espressionismo — e secondo me non l’ha abbandonato del tutto—; possiamo notarlo in alcuni quadri in cui l’artista fa uso della pennellata lunga, deforma gli elementi strutturali, che prende solo a pretesto, e affida il fine della sua ricerca non alla interazione ambientale bensì all'accostamento cromatico. Non penso di trovarmi fuori dal seminato, tanto più che lo stesso pittore in un pieghevole presente in sala dichiara che la sua pittura “non vuole essere necessariamente né gioiosa né esteticamente bella, ma solo la cronaca delle mie emozioni”. Questa affermazione riconduce alla poetica espressionista, in base alla quale per il pittore esistono solo i colori, indipendentemente da ciò che egli rappresenta e che volutamente spesso deforma, conferendo al quadro solo valore psicologico.
Benedetto Di Pietro
In Francia la sua arte viene apprezzata da alcuni docenti che la fanno girare nelle scuole medie francesi, dopo alcune lettere degli alunni francesi fu organizzata una gita a Milano per visitare lo studio dell'artista, che per l'occasione organizza una mostra collettiva di pittori lombardi, che fu molto apprezzata dai ragazzi francesi
Era sempre bello stare ad ascoltare il maestro Ibrahim Kodra, i suoi consigli mi sono tornati utili nel tempo avvenire.....
L'artista Giuseppe Faraone dal 2016 è presente sui libri di testo di 4° e 5° delle scuole elementari italiane (Casa Editrice Ardea)
Unico artista vivente ad essere oggetto di studio, grande privilegio per me. (Bambini che hanno riprodotto i miei dipinti)
Penso che i colori da soli non dicono nulla, è l'artista che li anima mescolandoli insieme al suo stato d'animo, cosi nasce la pittura che non deve essere necessariamente né gioiosa né esteticamente bella, ma solo la cronaca delle proprie emozioni. Questa è la mia la mia Arte
(Giuseppe Faraone)
Nella foto sotto vedete il mio studio dove dipingo ed espongo, l'ho chiamata la Tana dell'Arte
Alcuni dipinti d'archivio